Intrattenimento

ll fenomeno del Rabbit Hole, il loop generato dai video social

Quante volte ti sarà capitato di prendere il telefono e di trovarti un video simpatico da guardare mandato da un tuo amico? Dopo di che, hai incominciato facendo swipe a guardarne un altro, e poi un altro ancora, senza riuscirti a fermarti come in una ipnosi da video. Questo comportamento è chiamato dagli americani fenomeno del Rabbit Hole.

Che cos’è il fenomeno del Rabbit Hole e perchè si chiama così?

È un particolare fenomeno esploso a causa dei social. In particolar modo fa riferimento alla visualizzazione di video continua, sconsiderata e impulsiva (solitamente vertical di TikTok, reels Instagram e Facebook, short di YoutTube etc.). Metaforicamente è piossibile paragonare questo gesto al risucchio vorticoso che ebbe Alice nella “tana del bianconiglio” (appunto, il Rabbit Hole) nel film Alice in Wonderland.

Fenomeno Rabbit Hole: accessibilità dei media simili

Ma cosa determina questo effetto? Alcune ricerche hanno dimostrato che il fattore dominante che aumenta l’effetto su questo fenomeno è l’accessibilità dei media simili. In questo contesto, l’accessibilità si riferisce a quanto un determinato tipo di contenuto si senta familiare o semi-conosciuto. Quando qualcosa ci sembra più accessibile, diventa più facile da elaborare, portandoci ad anticipare che ci divertiremo di più.

In altre parole, le persone scelgono di continuare a stare in loop nella tana del bianconiglio perché guardare i media correlati “sembra giusto”, un po’ come accade nelle echo chambers. E questo si verifica anche se è in contrasto con ciò che vogliono effettivamente fare, che si tratti di portare a termine un lavoro o magari mettersi a letto per dormire.

Questi risultati chiariscono anche perché è così facile farsi distrarre da app come Instagram, TikTok o YouTube al lavoro. Queste piattaforme sono progettate per intrappolare gli spettatori nella tana del bianconiglio attraverso degli algoritmi appositi detti Filter Bubble. Offrono contenuti brevi che rendono facile consumare rapidamente diversi video o post di fila. Spesso suggeriscono automaticamente contenuti simili e molti di loro iniziano persino a riprodurre automaticamente video simili, riducendo il rischio di interruzioni.

Gli strumenti per uscire dalla tana del bianconioglio

La buona notizia è che una migliore comprensione di ciò che rende il fenomeno del Rabbit Hole così potente può anche darci gli strumenti di cui abbiamo bisogno per combatterlo. Nello specifico, è più probabile che veniamo risucchiati se guardiamo molte foto o video di fila, se consumiamo più parti di contenuti simili e se consumiamo ininterrottamente quel contenuto. Quindi, per combattere il fenomeno della tana del bianconiglio, fai uno sforzo per cercare di guardare solo un video. Se vuoi davvero guardarne più di uno, scegli video che sembrano non correlati. O, comunque, trova modi per interrompere intenzionalmente la tua esperienza visiva.

Ci sono innumerevoli strategie che possono aiutarti a spezzare il ciclo del Rabbit Hole. Puoi utilizzare un timer sui social media che ti chiede di fare una pausa dopo un certo periodo di tempo, tenere un post-it sulla scrivania con una nota per evitare di guardare troppi video insieme.

Alla fine, non c’è niente di sbagliato nel guardare uno/due video o scorrere i meme di un amico. Diventa un problema solo quando il consumo di tutti questi media ti impedisce di fare le cose che devi fare realmente. Quindi, se sei preoccupato di cadere nel Rabbit Hole (o se ci sei già caduto e stai lottando per uscirne), vedi se riesci a trovare modi per ridurre la somiglianza e la ripetitività del contenuto che stai consumando. Può essere difficile, ma non impossibile. E una volta che riesci a liberarti, tornerai a controllare al meglio questo fenomeno.

Un articolo di Giorgia Baschi pubblicato il 13/03/2023 e modificato l'ultima volta il 13/03/2023

Giorgia Baschi

Laureata in Giurisprudenza, da sempre coltiva una grande passione per la scrittura e il copywriting. Con una formazione legale solida nell'ambito del diritto tecnologico e del legal design, Giorgia ha sapientemente trasferito le sue competenze analitiche e di precisione nel mondo della scrittura, specializzandosi in contenuti legali, editoriali e promozionali. È un’esigente caporedazione e offre una prospettiva unica e preziosa nel campo della comunicazione legale e commerciale.

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