YouTube contro gli ad blocker: niente video senza annunci
Hai già notato gli avvisi di YouTube contro gli ad blocker? Diciamo subito che da mesi YouTube cerca soluzioni per combattere gli strumenti di blocco degli annunci online. Adesso, però, ha deciso di intensificare gli sforzi: impedirà agli utenti di visualizzare i contenuti di YouTube ogni volta che viene rilevato uno strumento di ad block.
Negli ultimi tempi YouTube ha avvisato gli utenti che non saranno in grado di visualizzare clip di YouTube tramite l’app web; il tutto è funzionale a disabilitare il blocco degli annunci o ad aggiungere YouTube all’elenco dei siti consentiti.
Youtube contro Ad blocker: come scoraggia il blocco degli annunci
La piattaforma di YouTube ha lanciato questo nuovo processo in test limitati a giugno 2023, ma nelle ultime settimane sono più numerosi gli utenti che hanno riferito di aver riscontrato una nuova notifica pop-up.
In un’intervista a The Verge, Christopher Lawton di YouTube ha confermato la spinta anti-block:
″Gli annunci supportano un ecosistema diversificato di creatori a livello globale e consentono a miliardi di persone di accedere ai propri contenuti preferiti su YouTube.”
Lawton ha affermato che l’uso degli ad-blocker viola i termini di YouTube e ha notato che questa iniziativa si è ora estesa a uno “sforzo globale”, con molti più utenti che ora vedono la notifica in-stream.
Si tratta di un provvedimento che ha perfettamente senso dal punto di vista di YouTube. Tuttavia, probabilmente infastidirà molti utenti web che hanno attivato il blocco degli annunci in gran parte in risposta alla pubblicità dirompente di YouTube.
Secondo un sondaggio negli USA riportato da Insider Intelligence, circa il 31% dei consumatori adulti statunitensi utilizza attualmente gli ad blocker, e il segmento è in costante crescita nel tempo.
Il motivo principale per cui le persone dichiarano di utilizzare gli ad-blocker è proteggere la privacy, ed è questo elemento che ha portato le autorità di regolamentazione europee ad aggiungere nuove clausole di opt-out per l’utilizzo dei dati all’interno del Digital Services Act (DSA). In altre parole, tutte le piattaforme online che operano in Europa ora devono fornire agli utenti un modo per impedire che i loro dati vengano utilizzati per il targeting degli annunci.
Ad blocker, opzioni a pagamento e limitazioni ai contenuti
L’evoluzione normativa europea vedrà un cambiamento epocale nelle prospettive dei giganti dei media. Alcuni stanno implementando opzioni a pagamento e senza pubblicità, come Meta già da questa settimana in tutta l’Europa inaugurando Instagram e Facebook a pagamento. Queste scelte consentiranno alle piattaforme di continuare a pubblicare annunci, che forniscono la maggior parte delle loro entrate, mentre un segmento molto piccolo di utenti probabilmente aderiranno ai programmi a pagamento.
Anche YouTube ha una propria opzione Premium senza pubblicità. Gli utenti, dunque, possono già evitare la pubblicità nell’app a pagamento, senza utilizzare strumenti di blocco degli annunci. Sembra che YouTube ora stia impiegando questo sistema come mezzo per massimizzare le proprie entrate pubblicitarie, spingendo invece gli utenti verso Premium o semplicemente consentendo gli annunci nell’app.
Sarà interessante vedere se altri seguiranno l’esempio. Fino ad oggi, i blocchi pubblicitari erano consentiti per via della protezione privacy. Tuttavia, visto che sempre più piattaforme forniscono opzioni senza pubblicità, ciò potrebbe negare la giustificazione commerciale per gli ad blocker. Allo stesso tempo, bloccare l’accesso agli utenti che non accettano gli annunci apre la strada ad altre piattaforme che si dirigeranno verso le stesse scelte. Possiamo pensare che ogni piattaforma possa implementare divieti simili a quelli di YouTube.
Il risultato finale sarà quindi che la maggior parte degli utenti continuerà semplicemente a sopportare gli annunci, consentendo a ciascuna piattaforma di generare maggiori entrate dall’esposizione degli annunci. Nel sondaggio sugli ad blocker è emerso che l’82% dei consumatori statunitensi continuerebbe a utilizzare le piattaforme online gratuitamente con annunci pubblicitari, anziché pagare per gli abbonamenti.
Quindi, proprio come hanno fatto Meta e X, presto potremo aspettarci che TikTok, LinkedIn ed altre piattaforme aggiungano opzioni di abbonamento senza pubblicità nei prossimi mesi.