Ora dopo ora si vengono a conoscere i dettagli dell’operazione Gramigna, quella che ha condotto a 31 arresti tra gli esponenti di spicco del clan Casamonica. Il nome dice tutto: la gramigna, anche detta erba cattiva, è infestante e difficile da estirpare. Molti sono i VIP vittime di usura dei Casamonica e tra loro sono emersi da subito i primi nomi: Marco Baldini e Luciano Zeffirelli.
Arrivano adesso i dettagli, confluiti nella ordinanza di custodia su richiesta del PM DDA Michele Prestipino. Baldini, forse per la sua nota propensione al gioco d’azzardo, era entrato a pieno titolo nel mirino di Consiglio e Rocco Casamonica. Ritenuto “debitore in solido” con Enrico Migliarini, aveva contratto un debito di 10mila euro, a fronte del quale il clan avrebbe preteso un interesse del 600% in sei anni.
In particolare sarebbe stato proprio Migliarini a presentare Marco Baldini a Consiglio Casamonica detto Simone. Dal prestito, Baldini sarebbe entrato in una morsa senza fine che lo avrebbe anche spinto più volte a tentare il suicidio.
Le intercettazioni rivelano il dramma del conduttore radiofonico: “Simone io sono non alla frutta, di più! Cioè io non so cosa fare, non posso più campare, sono assediato da 20 persone, a tutti ho detto di aspettare un po’, nessuno aspetta”.
Il tentativo di tamponare le richieste si legge a chiare lettere dagli atti del procedimento: “Ma se si tratta di poca roba, io la prossima settima ce l’ho. Tipo 3 mila, 4 mila, 5 mila posso anche avere la prossima settimana ma di più non riesco”.
Non si asaurisce qui il giro dei VIP vittime di usura dei Casamonica. Analoghe sono state le richieste usurarie subite da Luciano, uno dei figli adottivi di Franco Zeffirelli. Altri nomi potrebbero comunque essere rivelati nei prossimi giorni.
Rocco Casamonica avrebbe continuato la sua “attività” addirittura in regime di sorveglianza speciale, applicando un tasso annuo del 30%.
In realtà, quello che è emerso dall’imponente attività investigativa iniziata nel 2015 è la morsa che progressivamente si stringeva attorno alle vittime di usura. Avuto il prestito iniziale, sembra che le vittime non riuscissero più a sottrarsi alle richieste di pagamento. A distanza di anni, le richieste assumevano più una connotazione estorsiva, per l’assenza di giustificazione una volta “saldato” il debito contratto.
Quello che più colpisce dalle pagine della Ordinanza di custodia sottoscritta dal GIP Gaspare Sturzo è la forza di un clan spietato, che trae la propria forza dal vincolo di intimidazione al quale sono assoggettate le vittime; anche se nella maggior parte dei casi i Casamonica non hanno avuto alcuna necessità di ricorrere alla violenza.
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