Uso delle emoji: un nuovo rapporto evidenzia le opportunità per il business

Tutti ormai usano le emoji per enfatizzare un messaggio. Permettono collocare il testo in un contesto immediato, aiutando sia a ridurre le sequenze di tasti che ad aggiungere prospettiva. Cose che il testo semplicemente non può fare. Ma sapevi che l’uso delle emoji aiuta anche il business?

Diciamo subito che presto avremo nuovi mezzi di espressione mediante emoji. L’Unicode Consortium sta approvando una serie di nuovi simboli, come maracas, meduse, oche e altro ancora. Una emoji carinissima in arrivo? La radice di zenzero. Noi non vediamo l’ora di usarla!

Ma come si usano le emoji in questo momento? Questa settimana, Adobe ha pubblicato il suo Emoji Trend Report annuale. L’impresa ha condotto un sondaggio su oltre 5.000 utenti di emoji negli Stati Uniti per scoprire come, quando e perché le persone usano le emoji. La masggiore novità, però, risiede nell’uso professionale delle emoji: a quanto pare l’impiego di simboli e faccine è sempre più in uso anche nei contesti business e lavorativi in generale. Sarà possibile scaricare il rapporto completo di 111 pagine qui, ma in questo articolo andremo a vedere i principali risultati di questa analisi.

Uso delle emoji: le più popolari

Prima di tutto, in base alle risposte complessive le emoji più popolari negli Stati Uniti sono: 😂👍❤🤣😢

Abbastanza prevedibile e, forse, con qualche variazione anche da noi sono proprio queste le emoji più usate. Del resto, parliamo di espressioni universali: la faccia che ride e piange è stata anche tra le emoji più popolari su Twitter negli ultimi due anni.

In ogni caso, anche l’impiego delle emoji si sta evolvendo. E qui arriva la novità del report. Gli intervistati hanno dichiarato che l’emoji giusta, nel giusto contesto, può anche essere una preziosa aggiunta professionale.

Il che ha ancora più senso quando si guarda all’utilizzo delle emoji per generazione: giusto per fare un esempio, la Gen Z usa soprattutto le emoji 🥺💀😂❤. Non solo: il 32% degli intervistati appartenenti alla Generazione Z ha interrotto una relazione con qualcuno usando un’emoji.

Non sappiamo ancora la reale diffusione delle nuove forme di comunicazione, come le emoji Telemoji inaugurate da Telegram qualche mese fa. Certamente, però, man mano che l’uso delle emoji diventa più integrato e si scopre come mezzo di comunicazione comune, questo strumento ovviamente si riverserà in altri contesti. E anche se potrebbe non sembrare professionale inviare una faccina sorridente alla fine di un’e-mail, sempre più spesso, a quanto pare, le persone comunicano in questo modo.

Uso professionale delle emoji nell’era del lavoro a distanza

Questo è un contesto importante da considerare per il business e forse i brand inizieranno a valutare la potenza espressiva delle emoji. Non solo il pubblico più giovane è più aperto alle emoji come strumento di comunicazione, ma gli usi innovativi delle faccine, come i simboli dello shopping con i caratteri emoji, potrebbero anche essere un mezzo prezioso per connettersi con il proprio pubblico e costruire una comunità intorno a un marchio.

L’uso professionale delle emoji però dovrebbe portare a una maggiore attenzione. Ad esempio, nelle comunicazioni aziendali occorrerebbe evitare quelle che hanno significati dubbi o che potrebbero essere male interpretate. Alcuni esempi? 🤠, 🍒, 🙃.

Allo stesso modo, bisognerebbe evitare emoji che non piacciono alla maggior parte delle persone, come queste: 💩 🤓 🍆

In termini di uso dei caratteri emoji nel campo lavorativo, dunque, si aprono ogni giorno nuove prospettive.

Il rapporto consegna infine le percentuali di uso delle emoji nei diversi tipi di messaggi. Per riassumerne qualcuno, i messaggi di testo sono di gran lunga il contesto più popolare in cui le emoji sono usate. Seguono i commenti di Facebook e altre app social più in basso nell’elenco.

È un’interessante panoramica dello stato di utilizzo delle emoji, che potrebbe fornire alcune considerazioni interessanti per i brand in termini di comunicazione e coinvolgimento.

Un articolo di Adriano Riccardi pubblicato il 15/09/2022 e modificato l'ultima volta il 15/09/2022

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