Allarme uova contaminate: come riconoscere quelle sane
In Italia è scattato l’allarme e adesso non si parla che delle uova contaminate da un insetticida. L’allarme è scattato in Europa, da quando è partito un carico di uova dall’Olanda e dal Belgio che ha fornito ben 15 paesi. E’ stato trovato il Fipronil, un potente insetticida. Dall’inizio dell’anno, i nuclei anti-frodo dei Carabinieri hanno sequestrato più di due milioni e mezzo di uova tossiche.
Come assicurarci che non stiamo acquistando uova contaminate?
E’ importante, al momento dell’acquisto leggere molto bene le etichette. Ogni uovo, infatti, possiede una sorta di carta d’identità. Il codice è stampato sul guscio dell’uovo come è indicato nell’immagine che segue.
L’indicazione di questo codice è obbligatorio ai sensi del Regolamento CE 2295 del 2003.
Andiamo nel dettaglio a specificare il significato del codice.
– La prima cifra indica il tipo di allevamento e quindi:
0 oppure 1 allevamento all’aperto
2 a terra
3 in gabbia
– La seconda cifra indica lo Stato in cui sono state prodotte.
– La terza cifra indica il codice ISTAT del comune di produzione.
– La quarta cifra le lettere della provincia.
– La quinta cifra indica il nome e luogo dell’allevamento dove sono state deposte le uova.
Inoltre:
Come in ogni prodotto da consumarsi, non deve mancare la data di scadenza e quella di deposizione. In ogni confezione delle uova devono essere ben visibili altre informazioni. E’ importante dare al consumatore la sicurezza di ciò che sta acquistando e in particolare:
– La categoria delle uova
– Il sistema di allevamento
– La data di consumo
– Il numero di uova confezionate
– Il peso
– Il nome e la Ragione Sociale dell’azienda produttrice
– Le modalità di conservazione
– Il sistema di allevamento delle uova.
Tutte queste indicazioni sono rese obbligatorie dalla legge. Il consumatore può farsi un quadro chiaro del prodotto che sta per acquistare. In ogni caso è sempre utile sapere che si sta acquistando un prodotto sicuro!