Bloccati i soldi del terremoto: una vergogna tutta italiana
Nelle casse dello Stato sono depositati i soldi degli Italiani. E’ proprio così: si tratta dei soldi del terremoto, i 28 milioni donati per le zone terremotate del centro Italia.
Non è concepibile che i 28 milioni donati con gli sms non sono mai arrivati a destinazione. Stiamo parlando del terremoto del 2016, quello che ha avuto inizio il 24 agosto. Ha devastato il centro Italia e ha colpito centinaia di persone tra morti e feriti. Intere famiglie, dove ci sono molti bambini ed anziani, sono state lasciate al freddo. Mentre attendevano una sistemazione, gli Italiani di buona volontà inviavano le donazioni alla Protezione Civile.
Che fine hanno fatto i soldi? Bloccati dalla burocrazia. Precisamente sono rimasti nel conto aperto per questo evento sismico, presso la Tesoreria Centrale dello Stato. Questa burocrazia blocca proprio tutto. E’ noncurante della sofferenza di tanta gente che si trova in una situazione difficile. La costruzione di edifici, il rifacimento di strade e l’assegnazione delle case popolari. Tutto va a rilento a causa della burocrazia e i tempi si allungano.
Adesso anche la beneficenza!
Abbiamo toccato ormai il fondo. Non se ne può davvero più. Non è concepibile bloccare del danaro donato allo scopo di aiutare delle famiglie sfortunate colpite dal sisma. Occorre tanto danaro da impiegare per l’emergenza terremoto. Lo Stato, invece di mettersi al servizio degli italiani che pagano le tasse, cosa fa? Come se non fossero abbastanza i problemi, mette anche degli ostacoli.
Che vergogna, non c’è altro da dire perché non è concepibile che un libero cittadino non ha il diritto di vedere i propri soldi impiegati per ciò per cui erano destinati. La gente dona i propri soldi per una giusta causa e lo Stato che ti fa? Te li blocca. Se non si chiama furto, come dovrebbe chiamarsi?
Come si giustifica lo Stato rispetto a tutto ciò?
Il neo Ministro dei Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, afferma che i soldi ci sono, ma sono ancora fermi nel conto aperto presso la Tesoreria Centrale della Stato. “In realtà i soldi ci sono, ma non si possono toccare perché c’è un iter burocratico da seguire”.
In cosa consiste l’iter burocratico che ha bloccato i soldi del terremoto?
L’iter burocratico prevede l’analisi dei danni di ogni regione colpita. Si deve occupare di questo un Comitato di Garanti che ha la funzione di verificare il corretto utilizzo dei fondi.
Quanto tempo si deve aspettare ancora? La gente spera al più presto. Non è accettabile che la macchina burocratica vada così a rilento, rispetto all’emergenza di cui stiamo parlando. Si tratta di solidarietà che non dovrebbe fermarsi per nessun motivo, nemmeno per le leggi dello Stato.