Maturità 2019: agli esami le prove scritte diventano due
Ogni anno gli esami di maturità presentano qualche variazione e sarà così anche per i prossimi. Quest’anno, però, i cambiamenti sono destinati a fare storia. Si, perché dalle tre attuali, le prove scritte diventano due. Ma vediamo cosa cambia per la maturità 2019.
Prima di tutto, ci saranno lievi variazioni nel modo di valutare la preparazione degli studenti. Verrà data maggiore attenzione al lavoro svolto dagli alunni durante il triennio; di conseguenza saranno in un certo senso agevolati tutti gli alunni con un credito più alto.
Per la correzione delle prove scritte, inoltre, si farà riferimento a griglie di valutazione nazionali. Questo per uniformare il trattamento degli studenti di tutta Italia.
Maturità 2019: le prove scritte
Come dicevamo, gli esami scritti dovrebbero essere ridotti a due. La notizia non è ancora confermata ma le indiscrezioni trapelate vanno tutte nella stessa direzione.
La circolare ministeriale inviata alle suole dovrebbe fornire un quadro completo delle nuove disposizioni. Sono arrivate in particolar modo le indicazioni per la fatidica prima prova: servono per chi dovrà costruire le tracce nazionali.
La prima prova scritta sarà quella di italiano. Si terrà il 19 giugno e lo studente dovrà scegliere tra 7 tracce riferite a 3 tipologie di prove. Gli ambiti? Artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.
Le tre tipologie di prova (che sostituiranno le 4 attuali) saranno:
- Tipologia A, scelta tra due tracce: analisi del testo.
A differenza dal passato gli autori saranno due e non più uno soltanto; inoltre i testi letterari che verranno presentati potranno andare dall’Unità d’Italia ai giorni nostri.
- Tipologia B, scelta tra tre tracce: analisi e produzione di un testo argomentativo.
Proporrà un testo o un estratto di testo che richiederà l’interpretazione dello studente con riflessione.
- Tipologia C, due tracce: riflessione critica su temi di attualità.
Si tratta del vero e proprio tema, che proporrà argomenti vicini all’esperienza degli studenti e potrà essere accompagnato da un testo che possa fornire ulteriori spunti per la stesura del compito.
La seconda prova scritta si terrà il 20 giugno e avrà ad oggetto una o più discipline caratterizzanti i percorsi di studio.
Il punteggio finale sarà in centesimi. Il punto di partenza sarà il credito scolastico che potrà arrivare fino a 40 punti. La Commissione di esami potrà poi assegnare fino a 60 punti, di cui 20 al massimo per ogni prova scritta e 20 per il colloquio. Il punteggio minimo resta 60 punti. Il punteggio finale può essere integrato con motivazione fino a un massimo di 5 punti, se il credito scolastico arriva almeno a 30 punti e gli esami a 50.
Maturità 2019: requisiti per accedere agli esami
Altra novità attesa per la maturità 2019: non costituirà requisito di accessola partecipazione alla prova nazionale INVALSI che in genere veniva svolta un mese prima degli esami di maturità. Stessa cosa dicasi per le ore di alternanza scuola lavoro, che non sarà più necessaria.
L’ammissione agli esami invece dipenderà dalla frequenza dei tre quarti delle ore previste; bisognerà inoltre avere 6 in tutte le discipline e la sufficienza nel comportamento.
Il primo commento alla nuova Maturità 2019 è stato proprio quello istituzionale.
“Quando un Esame cambia, bisogna stare al fianco della scuola e di chi quella prova deve superarla per fornire tutti i chiarimenti che servono. Lo faremo con altre indicazioni, video esplicativi, interventi di esperti. Vogliamo che ogni novità sia accompagnata da azioni specifiche di supporto. E ai ragazzi dico: se avete domande fatevi avanti, anche sui social, risponderemo ai vostri dubbi”. Sono state queste le parole del ministro Marco Bussetti, che si è espresso in merito alle variazioni degli esami di maturità 2019.
Insomma, alcune novità sembrano positive, altri aspetti sono rimasti invariati e infine sembrano non mancare i motivi di polemica.
Voi cosa ne pensate? Lasciateci un commento!
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