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L’Italia chiude tutto: Conte dispone il lockdown totale delle attività

In piena emergenza Coronavirus, con l’intera Italia fortemente preoccupata per il rapidissimo propagarsi dei contagi, si erano nelle ultime ore le notizie più disparate su quello che già si annunciava come l’imminente Lockdown totale, ovvero il blocco di tutte le attività produttive e commerciali con la sola eccezione di quelle connesse ai servizi pubblici essenziali.

Il caso era esploso poche ore fa su Whatsapp e come ormai sempre accade ha fatto il giro della Nazione in pochi minuti. La notizia era stata inizialmente attribuita all’ANSA – che però ne ha prontamente smentito la paternità – e suonava nei seguenti termini.

“In serata il Governo si prepara a varare il lockdown totale, cioè blocco totale dei movimenti nei comuni, con uscite contingentate soltanto per fare la spesa uno per nucleo familiare o per emergenza sanitaria. Questo decreto chiuderà tutte le attività commerciali e imprenditoriali di ogni ordine e grado su tutto il territorio nazionale. Resteranno operative soltanto farmacie, discount ma non nei centri commerciali, forze dell’ordine, VV.FF e ovviamente operatori e presidi sanitari. Si stima che il decreto prevederà la chiusura totale per 15 giorni, prorogabili di altri 15. Per tutte le imprese sarà attivata la cigs a zero ore”.

Lockdown totale delle attività produttive e commerciali

Ci eravamo chiesti cosa potesse nascondere la falsa notizia attribuita all’ANSA? Si è trattato veramente di un’invenzione o dietro c’è, come è già accaduto, una fuga di notizie che ha solo anticipato un prossimo provvedimento governativo? Ora possiamo affermarlo con certezza: Ansa o meno, non era una fake news.

Pochi minuti fa Conte ha annunciato la chiusura di tutte le attività produttive non connesse ai servizi pubblici essenziali.

In realtà un provvedimento ancora più restrittivo era atteso da più parti.

Era di poche ore fa la dichiarazione di Giulio Gallera, assessore al Welfare della Lombardia, che ha parlato di blocco totale della Lombardia per almeno 15 giorni. Questa misura, secondo l’assessore lombardo, può concretamente servire al contenimento della diffusione del virus. Le ragioni? Ovviamente il timore del collasso delle strutture sanitarie: “altri quindici o venti giorni di crescita così forsennata dei ricoveri non li reggiamo, non li regge la Lombardia e non li regge l’Italia”.

Non solo. La Regione Lombardia ha espressamente chiesto al Governo di adottare misure più restrittive per fronteggiare l’emergenza Covid-19. “Fate presto”, ha scritto Attilio Fontana. “Il numero di contagi sta aumentando, anche oggi purtroppo è un numero alto”.

Anche la Regione Veneto aveva annunciato la richiesta di misure più restrittive per contenere concretamente l’espansione del virus. Il Presidente della Regione Zaia ha così commentato: “Se continua così si chiuderà tutto per forza” e ha parlato della necessità di strade vuote, luci dei locali spente, piazze deserte. “Oggi la partita è nelle mani dei veneti. Al di là della legge: non andate alla cene degli amici, non fate ritrovi familiari, non uscite. Ogni nucleo familiare deve restare isolato a casa sua”.

Le proposte delle Regioni non sono state quelle di chiudere tutte le attività ma si sono sostanziate in un elenco di richieste che il Governo ha esaminato estendendo i provvedimenti restrittivi a tutto il territorio nazionale. Questo, sulla scorta delle misure adottate a Codogno che di fatto hanno rallentato il contagio e si sono perciò dimostrate efficaci.

Il blocco delle attività produttive

In particolare il Presidente del Consiglio ha adottato i seguenti provvedimenti, che qui riportiamo in un elenco non esaustivo:

  • chiusura di tutti i centri commerciali e dei negozi al loro interno ad eccezione degli esercizi che vendono beni di prima necessità, con chiusura dei mercati sia su strada sia coperti;
  • chiusura di pub, bar, ristoranti e attività di ristorazione di ogni genere;
  • sospensione dei servizi di mensa in tutte le strutture pubbliche e private;
  • chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio fatta eccezione per quelle che riguardano i servizi di pubblica utilità, i beni di prima necessità, le edicole;
  • chiusura di tutti gli alberghi e attività ricettive, delle attività di servizio come parrucchieri ed estetisti, di tutti i servizi terziari e professionali con eccezione di quelli legati alle attività che dovranno rimanere aperte.

La scelta del Presidente del Consiglio va nella stessa direzione del decreto del 9 marzo scorso che aveva unificato l’Italia come unica zona protetta. Il lockdown totale, dunque, non interesserà soltanto le Regioni più colpite ma sarà esteso a tutta la penisola. Per avere risultati, ha detto Conte, dovremo attendere due settimane. Quel che è certo è che i numeri del Coronavirus, con oltre 2.000 contagiati nella sola giornata di oggi, hanno reso necessarie misure più drastiche di quelle adottate finora.

Un articolo di Francesca Varriale pubblicato il 11/03/2020 e modificato l'ultima volta il 11/03/2020

Francesca Varriale

Giovanissima studentessa della Facoltà di Giurisprudenza, da sempre coltiva una grande passione per il Gossip. È costantemente aggiornata sulle vicende dei personaggi televisivi e dei VIP dell’intero mondo Web. Ha un forte seguito su Instagram, dove gestisce una rubrica che si occupa dei problemi di cuore dei ragazzi.

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