Legionella nel milanese: salgono a 26 i casi, morta la donna contagiata
La legionella nel milanese sta iniziando a preoccupare seriamente gli italiani, con il terzo caso di morte a Bresso, nel milanese. Già erano stati altri due i contagiati deceduti, un uomo e una donna di 94 anni. Ora, ad 84 anni, è deceduta la terza donna per le complicanze del batterio. A nulla è servito l’urgente ricovero nell’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo; sempre dalla Procura di Milano arriva la notizia di altre quattro persone contagiate.
L’emergenza non è di certo finita, ma al momento sappiamo che in totale i contagiati sono stati ventisei. Il sindaco di Bresso si sta mobilitando per porre fine all’urgenza medica, chiedendo nuove indagini e rilievi con la stretta collaborazione di Arpa e Ats, anche per la verifica dell’aria.
Legionella nel milanese: rischio epidemia?
Nessuna causa del contagio di legionella nel milanese è esclusa; il fattore scatenante potrebbe trovarsi anche negli ambienti domestici, complice, magari, l’uso costante dei condizionatori. Per questa e per altre ragioni, è stato chiesto ai condomini di effettuare una sanificazione degli impianti idrici. Oggi le misure si sono intensificate; si pensa che il batterio possa trovarsi in punti di aggregazione dai quali poi si propagherebbe in altre zone.
Sicuramente il timore è grande; è doveroso però ricordare come un’epidemia di legionella, nelle stesse aree, si sia già verificata tempo fa. Parliamo del 2014, quando ci furono 6 casi di contagio e purtroppo una persona deceduta. L’aspetto che preoccupa è che l’epidemia del 2014 si sviluppò lentamente nell’arco di mesi, con contagi sporadici e dilazionati nel tempo; oggi invece stiamo assistendo ad un’improvvisa diffusione in pochi giorni, che ha portato oltre 26 casi ed anche un alto numero di decessi in pochissimo tempo.
Intanto la Regione Lombardia sta invitando la popolazione a pulire i filtri dei rubinetti, lasciar scorrere l’acqua il tempo necessario, aprire le finestre quando si fanno docce calde e limitare l’acqua stagnante. Difatti il contagio non avviene abbeverandosi, bensì per inalazione; da qui il sospetto che ricade su rubinetti ed impianti di condizionamento.
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