Emendamenti al decreto dignità. Accordo tra M5S e Lega e periodo transitorio
Sarebbe stato finalmente raggiunto il tanto atteso accordo tra M5S e Lega. I temi? Alcuni punti cruciali del decreto legge che dovrà risanare il mondo del lavoro. Ecco gli emendamenti al Decreto dignità.
L’intesa sarebbe stata trovata su alcuni dei temi che hanno acceso il dibattito negli ultimi giorni.
Emendamenti al decreto dignità, accordo tra M5S e Lega
Primo tra tutti, assisteremo all’ampliamento dell’uso dei voucher. I settori? Agricoltura, turismo e forse anche enti locali. I voucher in agricoltura, in particolare, potranno essere utilizzati per un arco temporale di 10 giorni. Come è ovvio intuire, questa scelta non incontra il favore dei sindacati che già hanno minacciato le relative contromisure.
Inoltre sarebbero in arrivo, secondo quanto anticipato dal ministro del lavoro Luigi Di Maio, anche gli incentivi per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato. Tra le proposte concordate spicca quella di estendere alle assunzioni under 35 che avverranno nel 2019 e nel 2020 i bonus del 50% dei contributi che nella stesura originaria del decreto erano destinati alle sole assunzioni under 30.
Inoltre la stabilizzazione degli over 35 verrà favorita con un meccanismo che restituirà alle imprese i costi aggiuntivi dei rinnovi, vale a dire lo 0,5%.
Anche le norme sulla somministrazione e quelle contro le delocalizzazioni subiranno alcune modifiche. Anche sotto l’ultimo aspetto considerato, la stretta della prima stesura del decreto sembra essersi allentata.
Novità anche per quanto riguarda la stretta sui contratti a termine in corso. Diversamente da quanto stabilito, ci sarà un periodo transitorio che arriverà fino al 30 settembre durante il quale troveranno ancora applicazione le vecchie regole per i contratti già esistenti. In questo modo si tenterà di dare più tempo alle imprese per poter adeguare i contratti alla nuova normativa.
Tra gli emendamenti al decreto dignità troviamo anche qualche modifica sulla regolamentazione del gioco d’azzardo. Cambia innanzitutto la denominazione dei termini che descrivono questo genere di intrattenimento. Ancor prima dell’entrata in vigore della nuova disciplina, si è stabilito che gli spot dovranno essere arricchiti con apposite diciture che renda esplicita la tipologia dei contenuti e il fatto che non siano adatti ai minori d’età.
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