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Dimissioni Draghi, Mattarella convoca i presidenti delle Camere

Dopo le ore di notizie confuse e discordanti le dimissioni di Draghi sono ormai certe. Il Presidente del Consiglio si è dimesso aprendo il governo al periodo di carica per il mero disbrigo di affari correnti. Dopo aver incontrato il presidente della Repubblica Mattarella al Quirinale, Draghi ha incontrato la presidente del Senato Elisabetta Casellati e a Montecitorio il presidente della Camera Roberto Fico. Ambedue i presidenti sono attesi al Quirinale nel pomeriggio.

Dimissioni Draghi, la nota del Colle

“Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato ha reiterato le sue dimissioni e quelle del governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto, il governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti”. È questo il comunicato video del Segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti.

Si terrà nel tardo pomeriggio un consiglio dei ministri. In quella sede il collegio adotterà un provvedimento per programmare il compimento degli affari correnti.

Draghi si dimette. Convocati i Fico e Casellati al Quirinale

Secondo un comunicato del Quirinale, ai sensi dell’art. 88 della Costituzione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella riceverà nel pomeriggio i Presidenti delle Camere. Casellati si presenterà alle 16.30; il presidente della Camera Roberto Fico, invece, si recherà al Palazzo del Quirinale alle 17.

Ma cosa prevede l’art. 88 della Costituzione? “Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse“. L’incontro con Casellati e Fico, dunque, dovrebbe avere ad oggetto proprio la valutazione sullo scioglimento delle due assemblee. Questo prelude all’indizione di nuove elezioni, ma in questo siamo cauti e aspettiamo di averne notizia ufficiale.

Draghi alla Camera: “anche i banchieri usano il cuore”

Prima di tutto grazie“. Sono state queste le parole pronunciate da Mario Draghi in apertura del suo intervento alla Camera. Dopo un lungo applauso del centrosinistra e del governo ha continuato. “Alla luce del voto espresso ieri sera dal Senato chiedo di sospendere la seduta per recarmi dal Presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni”.

L’intervento del presidente del Consiglio ha lasciato spazio all’emozione. “Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato, a volte. Grazie per questo e per tutto il lavoro fatto in questi mesi”.  

Il presidente della Camera Roberto Fico ha proceduto alla lettura in aula della lettera di dimissioni di Mario Draghi da presidente del Consiglio. Il Presidente della Camera ha comunicato che alle 13 si riuniranno i capigruppo di Montecitorio. La seduta riprenderà alla fine della riunione.

Dimissioni Draghi, le reazioni in aula

Dopo il suo brevissimo annuncio, Mario Draghi ha salutato i deputati. Le reazioni sono state diverse e hanno dato la misura della profonda spaccatura che ha portato alla crisi di governo.

Solo due dei tre ministri del M5S hanno seguito dai banchi del governo il breve intervento del premier Mario Draghi: Federico D’Incà e Fabiana Dadone. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento è stato l’unico dei due ad applaudire Draghi, alzandosi in piedi durante l’acclamazione.

Il ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli era assente, mentre il ministro per le Politiche giovanili, Dadone, non ha partecipato all’applauso. La stessa peraltro si trovava nella parte destra del banco con i ministri leghisti Erika Stefani e Massimo Garavaglia.

In questa giornata ricca di eventi non è mancato il colpo di scena. L’ormai ex ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha dichiarato che lascerà Forza Italia. Cosa ha affermato? “Non votando la fiducia a Draghi, Forza Italia ha tradito la sua storia e i suoi valori. Non sono io che lascio, è Forza Italia che lascia se stessa”.

Cosa accadrà ora? Sembra ormai certo che si vada verso lo scioglimento delle Camere e l’indizione di nuove elezioni. Siamo però altrettanto certi che la gestione della crisi di governo lascerà integri i vitalizi dei parlamentari in carica, che calcoli alla mano dovrebbero maturarsi per il 24 settembre 2022. Si voterà dopo questa data? Noi la mano sul fuoco ce la mettiamo!

Un articolo di Alice Borghesini pubblicato il 21/07/2022 e modificato l'ultima volta il 21/07/2022

Alice Borghesini

Neolaureata in Giurisprudenza, da sempre coltiva una grande passione per il Gossip. È costantemente aggiornata sulle vicende dei personaggi televisivi e dei VIP dell’intero mondo Web. Ha un forte seguito su Instagram, dove gestisce una pagina di moda e makeup per ragazze.

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