Decreto sicurezza: Mattarella firma e chiede il rispetto della Costituzione
Dopo le attese delle ultime settimane è arrivata la firma del Presidente della Repubblica sul Decreto sicurezza e immigrazione che ha fatto tanto discutere.
L’esame del Presidente prima dell’approvazione non è stato affatto superficiale ma estremamente severo; tant’è che Sergio Mattarella, dopo aver letto tutti i punti del decreto, ha deciso di inviare una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In essa Mattarella ha raccomandato di tenere a mente la Costituzione e dunque i diritti degli stranieri che arrivano in Italia.
Decreto sicurezza: firma di Mattarella
Le parole del Presidente sembrano essere soprattutto riferite al punto più duro del Decreto sicurezza, il numero 10. La disposizione prevede il riesame della richiesta di asilo «quando il richiedente è sottoposto a procedimento penale ovvero è stato condannato anche con sentenza non definitiva».
Ne consegue che nel momento in cui il richiedente asilo viene condannato in primo grado o sottoposto a procedimento penale, correrà il rischio dello stop immediato della sua richiesta. Se i presupposti sono questi, dunque, sarà sufficiente una semplice denuncia e anche il mero sospetto per bloccare una richiesta asilo.
Sembra questo l’aspetto più controverso del decreto sicurezza. Come dicevamo Sergio Mattarella ha ritenuto di dover effettuare le sue precisazioni. A suo dire, il tutto “si conforma alle norme di diritto internazionale riconosciute”; il Presidente ha comunque voluto ricordare che “non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici”. Insomma, c’è da mettere i puntini sulle i ma l’approvazione del dl sicurezza è arrivata con il favore del Presidente della Repubblica.
E’ stato questo a scatenare l’entusiasmo del ministro degli Interni Matteo Salvini, il quale ha pubblicato un video in cui mostra la firma del decreto e commenta. “Ciapa lì e porta a ca'”, ga scritto, sostenendo che certamente “rispettiamo la Costituzione”. “Ma non vogliamo passare per fessi”.
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