Contrasto sulla Tav, Salvini: “Bisogna andare avanti, fare analisi costi-benefici”
Si inasprisce la tensione dovuta al contrasto sulla Tav, l’Alta Velocità Torino-Lione. Il Presidente del Consiglio sarebbe infatti pronto ad accogliere la linea del M5S per il blocco dei lavori.
La posizione di Salvini è chiara: “Occorre andare avanti, non tornare indietro”. Il ministro dell’Interno ha così espresso la propria posizione sull’ipotesi di blocco dei lavori sulla linea ferroviaria Torino Lione; lavori che, volenti o nolenti, vanno avanti da circa vent’anni.
Durante il proprio intervento a Radio 24, con poche parole Matteo Salvini ha affrontato il discorso in termini di analisi costi-benefici; stabilire se un’opera serve o no, e, soprattutto, se costa più portarla a termine o bloccarla. Secondo il ministro, sarà questo il ragionamento per ogni opera.
Le affermazioni di Salvini vanno direttamente collegate alle penali che l’Italia dovrebbe pagare nel caso di stop alla Tav; il rischio sarebbe infatti una “multa” di oltre 2 miliardi di euro e a questo si aggiungerebbe il blocco dei fondi europei fino al 2023. Ragioni analoghe, peraltro, avevano già spinto a confermare la prosecuzione dei lavori per la Tap, il gasdotto salentino che ove bloccato avrebbe portato l’Italia a corrispondere penali salatissime.
Posizione nettamente contraria sarebbe invece quella espressa dal premier Giuseppe Conte, che secondo quanto ormai si afferma comunumente sarebbe pronto invece ad annunciare il no all’Alta Velocità. A questo proposito si è pronunciato ripetutamente anche Luigi Di Maio, che ha definito le infrastrutture come “opere calate dall’altro” e per questo prive di legittimazione per i cittadini.
Contrasto sulla Tav, i termini della questione
Sulle posizioni nettamente contrarie Palazzo Ghigi ha cercato di prendere tempo; fonti della Presidenza del Consiglio infatti affermano che sulla Tav non è stata ancora presa una decisione. Inoltre, lo stesso fascicolo non sarebbe ancora neanche arrivato sul tavolo di Conte, perché ancora non si è conclusa la fase istrutturia presso il ministero delle Infrastrutture.
In ogni caso, il contrasto sulla Tav dovrebbe essere risolto tenendo conto degli accordi già siglati nel contratto tra Lega e M5S che ha dato il via all’alleanza di governo; in relazione a questo profilo, sarebbe già stabilita a monte la ridiscussione del progetto sulla base dell’accordo tra Italia e Francia.
A questo ultimo proposito non possiamo fare a meno riportare la posizione del comitato francesce Transalpine che promuove la Tav. Il suo delegato generale Stephane Guggino ha sottolineato infatti l’estrema confusione del momento e si è chiesto come sia possibile un cambio così repentino di idea in pochissimi giorni. Ha aggiunto poi che “Una cosa è certa, abbandonare il progetto costerà all’Italia tanti, tanti soldi”.
Anche in mancanza di vere e proprie penali, tanto la Francia quanto l’UE potrebbero chiedere all’Italia un risarcimento danni miliardario dei costi già sostenuti; per non parlare delle somme già spese dall’Italia stessa e dei fondi europei già stanziati che, ovviamente, non potranno trovare una destinazione differente.
Staremo a vedere.
Leggi anche:
- Legionella nel milanese: salgono a 26 i casi, morta la donna contagiata
- Riunione tesa, trovato accordo sui voucher. Decreto dignità verso la fiducia?
- UE propone seimila euro a migrante. Salvini: “L’Italia non vuole elemosina”