Comune di Vittoria sciolto per mafia. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri
Su proposta del ministro dell’Interno Matteo Salvini, nella seduta del 27 luglio 2018 il Consiglio dei Ministri ha sciolto il Comune di Vittoria, in provincia di Ragusa. Da settembre il centro siciliano aveva visto l’insediamento della commissione prefettizia, dopo gli arresti dell’ex sindaco e del fratello; oggi il Comune di Vittoria sciolto per mafia rappresenta un segno molto forte che il nuovo Governo intende dare nella lotta alla mafia.
Per comprendere la vicenda odierna dobbiamo tornare indietro al 21 settembre di un anno fa. Quel giorno infatti erano tratti in arresto l’ex sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, e il fratello Fabio, consigliere comunale dimissionario. L’accusa? Scambio elettorale politico-mafioso nel corso delle elezioni amministrative del 2016; in particolare, i fratelli Nicosia avrebbero ottenuto l’appoggio politico del clan Dominante-Carbonaro.
L’indagine ha coinvolto però anche l’attuale sindaco, l’Avv. Giovanni Moscato, che era stato eletto nel giugno del 2016 in una lista civica. I fratelli Nicosia avrebbero fatto convergere su di lui i voti del ballottaggio; in cambio Moscato si sarebbe impegnato a stabilizzare 60 lavoratori dell’impresa che si occupa dello smaltimento dei rifiuti.
Comune di Vittoria sciolto per mafia: i dettagli e i commenti
Gli esiti di quell’operazione? Moscato risulta accusato di corruzione elettorale; così come il suo predecessore, Giuseppe Nicosia, nella ipotesi che si è cristallizzata in sede di conclusione delle indagini preliminari. In particolare, secondo le relazioni dei commissari prefettizi, Moscato avrebbe disposto la proroga del servizio di raccolta di rifiuti in capo alla società Tekra, che non era in regola con l’interdittiva antimafia.
In realtà, la questione stava forse su altri termini; come affermato dallo stesso Moscato, la sua sarebbe stata una mera proroga tecnica intervenuta per le sole due settimane dal suo insediamento. In un’occasione del genere interrompere il servizio avrebbe significato lasciare la cittadina in balìa della spazzatura. E ad avvalorare quanto detto sovviene la circostanza che effettivamente il bando pubblico arrivò dopo appena tre mesi dall’insediamento della nuova amministrazione; vinse il bando Sf di Misterbianco.
I commenti sui social sono stati numerosi. Ha colpito la dedica dello scioglimento del Comune di Vittoria, fatta dal vicepremier Luigi Di Maio su Twitter a Paolo Borrometi, “Giornalista che con le sue inchieste ogni giorno combatte la mafia”. Sul Comune di Vittoria sciolto per mafia particolarmente sentite sono state inoltre le parole di Giancarlo Cancelleri, deputato del M5S e vicepresidente dell’Ars. “I cittadini vittoriesi nel giugno del 2016 sono stati costretti a votare in un contesto assurdo, con entrambi i candidati al ballottaggio destinatari di avvisi di garanzia. La pericolosa continuità col passato si debella chiudendo le porte a tutti coloro che ci hanno avuto a che fare”.
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