A scuola senza vaccini: requisito di frequenza rimandato di un anno
Uno dei temi che hanno fatto scatenare il dibattito tra opinioni contrastanti è certamente quello dei vaccini obbligatori. Dell’anno scolastico appena trascorso ricordiamo tanto l’aumento dei vaccini quanto la maggiore severità delle norme, fino alla previsione del divieto di entrare a scuola senza vaccini. E in conseguenza hanno fatto decisamente discutere le dichiarazioni che contemplavano la possibilità di non far entrare i bambini a scuola senza vaccini completi, quelli previsti dalla legge.
Ora sembra essere tutto cambiato, sebbene non radicalmente; è appena arrivata una notizia che farà sicuramente sorridere le mamme che erano in apprensione per l’ingresso a scuola dei propri figli.
A scuola senza vaccini: obbligo rimandato di un anno
La maggioranza ha approvato in Commissione Affari Costituzionali la proroga obbligo vaccinale come requisito di frequenza; quest’ultimo entrerà dunque in vigore soltanto a partire dal prossimo anno scolastico, quello 2019/2020.
La previsione è confluita in un emendamento al Decreto Milleproroghe; la modifica “permetterà a tutti i bambini di accedere, a settembre, alle scuole dell’infanzia. Si tratta di una deroga messa a punto in attesa della presentazione del ddl sui vaccini che depositeremo a breve. A un mese e mezzo della ripresa dell’attività scolastica facciamo in modo che i bimbi vi possano accedere”. Sono queste le parole della nota congiunta dei senatori M5S Paola Taverna e Pierpaolo Sileri. Dunque, a settembre i bimbi potranno andare a scuola senza vaccini.
I primi commenti a caldo, come è agevole immaginare, non vanno tutti in un’unica direzione. «Con questo atto M5S stelle e Lega dichiarano la vittoria dei no vax e soprattutto si assumono la responsabilità di diminuire l’immunità di gregge. Ciò va a scapito dei più piccoli, dei bambini, dei più fragili, così come accaduto a Bergamo, dove due neonate sono morte di pertosse perché prive di protezione vaccinale». Sono queste le dichiarazioni di Dario Parrini, senatore del PD, e di Simona Malpezzi, intervenuta nel dibattito.
Il dibattito sui vaccini si riaccende
Dopo la recente questione delle due neonate morte a causa di una pertosse trasmessa loro da madri non vaccinate, il dibattito sui vaccini si era riaperto. E come sempre, con forte accanimento tra i due schieramenti opposti.
In questi mesi erano diventati famosi i post dello specialista di infettivologia Roberto Burioni, che si era schierato apertamente a favore dei vaccini riportando dati che ne accertavano la validità. Ma anche la tesi avversa aveva trovato prove di validità, come dimostato da alcune sentenze con cui era stato accertato l’impatto lesivo dei vaccini su alcuni bambini. Ad ogni modo, tutte le battaglie fatte dal precedente Governo “contro” la comunità dei no vax, ora non sembrano più così cruente.
L’emendamento è stato accolto con grande favore da chi si dice contrario ai vaccini e ne sostiene la nocività; al contrario, sono preoccupate le famiglie con bambini impossibilitati a vaccinarsi, che necessitavano di entrare in classi con bambini vaccinati per evitare serie complicazioni.
Quali che siano le posizioni, ora per capire se nei prossimi anni si potrà andare a scuola senza vaccini bisognerà aspettare l’anno prossimo; o, più probabilmente, il tanto atteso ddl vaccini. C’è chi festeggia e c’è chi si preoccupa; ma lo schieramento del nuovo governo Lega-M5S è piuttosto chiaro: l’obbligo vaccinale come requisito di frequenza non è più una priorità assoluta.
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